La Fondazione Bolle di Magadino, quale ente preposto alla gestione della riserva naturale, esprime forte preoccupazione riguardo a questo progetto, che mette in discussione la convivenza tra la riserva naturale e l’attività dell’aerodromo.
Infatti le misure volte a mitigare e anche ridurre l’impatto negativo degli aerei sopra le Bolle sono vanificate dal potenziamento delle strutture e dalla conservazione delle tipologie più impattanti e più soggette a collisioni accidentali con l’avifauna: i jet. Per questo vanno preclusi a Locarno.
Nello strumento pianificatorio (scheda PSIA 2014) non si è voluto affrontare questa tematica cruciale, rimandando alla procedura d’autorizzazione d’approvazione dei piani in pubblicazione ora.
Dal 2014 a oggi, sono stati approfonditi diversi aspetti e si è iniziato in modo regolare ad allontanare attivimente (botti e petardi) gli uccelli dal sedime dell’aerodromo.
I documenti presentati dal progetto in pubblicazione oggi, ignorano le conseguenze che le necessità di sicurezza faranno pesare sugli uccelli, in un’area in cui la promozione della conservazione degli stessi assume un’importanza nazionale e perfino internazionale. Per questa ragione non vanno autorizzati né il progetto di allungamento del 20% della pista, né il regolamento d’esercizio così come presentato.
Due episodi recenti illustrano bene a nostro avviso la delicata questione e le situazioni paradossali che si creano minimizzando le problematiche:
Agosto 2018: il più grande gruppo di cicogne bianche osservato in Svizzera fa sosta alle Bolle di Magadino e va ad alimentarsi sui prati dell’aerodromo appena falciati. Al mattino viene spaventato e allontanato con petardi esplosivi e luminosi dal personale dell’aerodromo preposto al birdcontrol. Semplice routine d’esercizio e nessuna emergenza, l’eccezionalità dell’evento non è stata percepita. Le cicogne si divideranno in due gruppi e prenderanno direzioni opposte.
Agosto 2019: un operatore qualificato dell’aerodromo (nonché investigatore per il SISI) fotografa un accoppiamento di cervi sui prati dell’aerodromo e lo posta su facebook indicando come l’aerodromo sia un’area di pace e tranquillità per gli animali, struttura integrata con la riserva. Il giorno dopo, per motivi di sicurezza, la direzione dell’aerodromo fa intervenire i guardiacaccia per eliminare la coppia di cervi.
La presenza degli aerei a reazione a Locarno (1% dei movimenti) è talmente problematica per l’avifauna e a causa dell’avifauna, che con la sola preclusione di questa tipologia si risolvono buona parte dei problemi inconciliabili, conservando il 99% delle attività attuali.
L’importanza nazionale (e internazionale) dei valori naturalistici è sicuramente superiore al ruolo regionale del campo di aviazione e si tratta di tutelare questo valore della riserva delle Bolle a lungo termine.
Se per le altre tipologie di velivoli che rimangono a Locarno (99%), un compromesso è secondo noi possibile, per i jet, qualora dovesse succedere un incidente, si imporrano misure di sicurezza ancora più performanti e impattanti sull’avifauna.